"Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri."
[Radiofreccia]

La storia di Cenerentola sorda  

04 ottobre 2008



Tanti e tanti anni fa, in una bella casa nacque una dolce bambina. Era talmente buona e tranquilla che continuava a dormire nonostante il ticchettio della pendola o altri rumori improvvisi. Quando un soffio d'aria le accarezzava la guancia o il profumo della mamma le solleticava il naso, la piccina si svegliava. Era sorda.

La mamma era una donna buona che si prendeva cura della figlia con grande amore. Dopo pochi anni purtroppo ella morì e suo padre, per dare alla piccola le cure necessarie, si risposò con un'altra donna che aveva già due figlie sgraziate e vanitose. Qualche tempo dopo le seconde nozze, anche il buon padre morì e la matrigna mostrò subito il suo vero carattere: superbo e antipatico.

La bambina, divenuta fanciulla, sedeva spesso sola e triste vicino al camino accarezzando il suo gatto. Ella indossava dei vestiti modesti che si sporcavano spesso di cenere e per questo fu chiamata Cenerentola sorda.

La seconda madre non aveva la pazienza di spiegare certe cose con le mani alla ragazza sorda e si vergognava a gesticolare in pubblico, specialmente quando le sue amiche la vedevano; allora nascondeva Cenerentola sorda in cucina o in solaio, dove la povera ragazza dormiva su un letto vecchio e duro.

Cenerentola sorda era una ragazza molto bella e buona e per questo la matrigna e le sorelle erano molto invidiose di lei e la costringevano a fare i lavori più faticosi: tutti i giorni doveva accendere il fuoco, cucinare, lavare e lucidare i pavimenti, rifare i letti. Nonostante questo, Cenerentola sorda sopportava ogni cosa senza lamentarsi, sempre gentile e cortese con tutti, anche se soffriva per la mancanza di affetto.
Dall'altra parte del paese, su una collina, c'era il magnifico castello del re che quasi tutti i giorni chiedeva al suo unico figlio: "Quando ti sposerai?". Un giorno, finalmente, il principe comunicò al re suo padre che aveva deciso di sposarsi.
Una mattina Cenerentola sorda, mentre stava andando fuori a prendere l'acqua, vide un araldo del re che distribuiva dei volantini e ne prese uno. Lesse: "Per ordine del re, ogni fanciulla in età da marito dovrà partecipare al ballo di corte dove il principe sceglierà la più bella che diventerà la sua sposa".
Cenerentola piena di entusiasmo corse a casa e diede il foglio alla matrigna, sperando di poter finalmente realizzare il sogno di andare ad un ballo. La matrigna lo lesse con sorpresa; poi bisbigliò qualcosa alle due figlie. La sorellastra maggiore disse a Cenerentola: " Tu non puoi andare al ballo. Una sorda come te come fa a sentire la musica? Ma va là! Sarà meglio che stai a casa a fare qualche lavoretto." Le sorellastre ridacchiarono tra loro e filarono di corsa in camera con la loro madre a prepararsi per il ballo.
Rimasta sola, Cenerentola corse in cucina, sedette vicino al camino e scoppiò a piangere. Alle sue spalle apparve una fata che le disse: "Figliola mia... oh, mi sono scordata che lei è sorda" e la chiamò toccandola con un mano sulla spalla. Cenerentola si voltò con gli occhi spalancati per la meraviglia e disse con le mani: "Chi è lei?" "Sono la fata tua madrina" le rispose la fata con movimenti dolci e fluenti delle mani; "Anche lei è sorda?" chiese Cenerentola. "No, sono udente" le replicò la fata. "Perché lei parla la mia lingua dei segni?". La madrina sorrise dolcemente e rispose: "Sono una fata, conosco molte lingue, anche quelle usate dalle comunità sorde. Perché piangi?". E Cenerentola: "La mia matrigna e le mie sorelle sono andate al ballo. Anche a me piacerebbe andare ma non posso, perché sono sorda e non ho un vestito da sera". "Oh, non è vero! Anche tu puoi andare al ballo", le replicò la fata che tirò subito fuori la sua bacchetta magica e l'agitò in aria . Poi toccò il suo brutto vestito e lo trasformò in un splendido abito da ballo.
"Ma se sono sorda come faccio a sentire la musica?" chiese Cenerentola. "Dammi la tua mano" disse la fata e agitò la sua bacchetta magica. Subito apparve un piccolo oggetto a forma di mezzaluna sulla mano della ragazza sorda. Cenerentola stupita chiese: "Che cos'è?" e la fata: "Mettilo nell'orecchio e vedrai!". Cenerentola, appena ebbe infilato la protesi acustica nel suo orecchio, cominciò ad essere confusa per i suoni che riusciva a distinguere ed euforica per la gioia di poter sentire la musica al ballo del principe. La fata fece apparire una carrozza elegante con otto stupendi cavalli, vi spinse dentro Cenerentola e le raccomandò di tornare a casa prima della mezzanotte, altrimenti carrozza e cavalli sarebbero spariti e lei si sarebbe ritrovata a piedi e con il suo vecchio misero vestito.

Come entrò nel salone del castello, la fanciulla sbalordita esclamò: "Bellissimo!" e in quel momento sentì, per la prima volta, la sua voce strana e stonata e per non fare brutta figura decise di non parlare a voce per tutta la sera.

Il principe, appena la vide, colpito dalla sua particolare bellezza subito la invitò a ballare trascorrendo tutta la sera con lei. Mentre ballavano, il principe le chiese come si chiamava, ma Cenerentola non rispose e lui pensò che fosse timida anche perché alle altre domande lei rispondeva solo a cenni.

La fanciulla era così felice che si dimenticò di guardare l'orologio e il primo rintocco della mezzanotte la colse proprio di sorpresa. Di scatto liberò la sua mano da quella del principe e incominciò a correre via scendendo lo scalone in tutta fretta. Il giovane gridava disperatamente inseguendola: "Aspettatemi! Ditemi almeno il vostro nome!", ma Cenerentola non si voltò. Mentre scendeva, dal suo orecchio minuto cadde per terra qualcosa di lucente.
Il principe lo vide e raccolse quello strano oggetto. Non capì cos'era e per scoprirlo, convocò i maghi e gli scienziati del castello. Un mago gli disse: "E' una protesi acustica. Quella splendida fanciulla è sorda!" "E' sorda?!" esclamò meravigliato il principe. Il figlio del re rifletté e si girò e rigirò nel letto per tutta la notte.

Il mattino seguente, comunicò al padre che si era follemente innamorato della ragazza sorda e che la voleva sposare.

Il re allora ordinò subito ai suoi soldati di portare al castello tutte le ragazze del paese e di farle allineare in un grande salone. Poi entrò il principe con un suo amico nobile che portava un cuscino con sopra la famosa protesi; il nobile provò ad infilare l'apparecchio nell'orecchio di ogni ragazza, ma la protesi non andava bene a nessun orecchio, perché tutti erano troppo grandi per infilare un oggetto così piccolo.

L'ultima ragazza era proprio Cenerentola sorda e a lei la protesi si adattò perfettamente. Subito il principe le chiese di sposarla, ma Cenerentola invece di parlare prese un blocchetto e con una biro blu scrisse: "Mi dispiace, ma non posso sposarti, perché sono sorda e parlo soltanto in LIS che tu principe non conosci e quindi non possiamo comunicare". Il principe allora andò di corsa ad iscriversi ad un corso di LIS. Passati due anni, ritornò da Cenerentola e le segnò: "Vuoi sposarmi?". Lei felice gli rispose di sì.

In seguito il re ordinò che il tutto il popolo imparasse la lingua dei segni così che tutti i sudditi potessero comunicare con la futura regina sorda.




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una storia un po diversa ma per me significativa...
ho paura di averti dimenticato...
mi manchi...

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2 commenti: to “ La storia di Cenerentola sorda

  • Anonimo
    5:05 PM  

    bellaaaa *_*

  • Anonimo
    10:31 PM  

    ... bellissimo l'auricolare ... sì 2O gg. fa .... splendido... !!!
    e 10 gg fa, ti ho quasi cavato un occhio .....
    ma solo per amore .....

    ('more), puoi muovermi solo tu !
    puoi vedermi solo tu !
    puoi capirmi solo tu !


    (e io amo i tuoi "segni")

 

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