"Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri."
[Radiofreccia]

tratto da "Le Fate Ignoranti"  

14 giugno 2008



ERNESTO: Il 22 agosto di due anni fa, sulla spiaggia di Ostia dietro un cespuglio. Poi la sera di nuovo a casa sua, più volte per tutta la notte. 
ANTONIA: Ti ricordi addirittura la data... 
ERNESTO: Si, perché l'ho fatto apposta.
Volevo tutto di lui, anche la sua malattia. Emanuele era tutto per me. Mi prendeva e mi mollava come e quando gli piaceva. Se gli stavo troppo addosso, faceva di tutto per ferirmi e per allontanarmi. Ma se ero io ad andarmene mi riacchiappava sempre. Fino al giorno in cui non sono stato male e mi hanno ricoverato, ed è sparito
ANTONIA: Non sai più dov'è? Non si è fatto più sentire? 
ERNESTO: No, ma lui sa benissimo dove sono io. L'unico ricordo che ho di lui è questo qua. 




ANTONIA: Ma questo posto lo conosco... 
ERNESTO: È qui vicino. Era lì che ci davamo sempre appuntamento.
Forse siamo ancora lì ma nessuno ci vede. Perché nessuno ha capito il nostro amore. O forse ci sono rimasto solo io lì...

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